Fa lacrimare anch’essa, forse un po’ meno delle altre, ma non è come le altre cipolle.
Stiamo parlando della Rossa di Tropea, una varietà molto particolare, e pregiata, di cipolla
che dal 2008 è protetta dal marchio IGP.
Importata in Calabria dai Fenici, è diffusa lungo la costa tirrenica calabrese medio-alta e
comprende diversi comuni in provincia di Cosenza, Catanzaro e Vibo Valentia.
Deve il proprio nome non solo alla zona di produzione ma anche, e soprattutto, alla
circostanza che in passato il suo imbarco per altre destinazioni avveniva proprio dal porto di
Tropea.
Di forma tonda o ovale, si presenta con un colore rosso vivo, e un sapore che, specie in
quella tonda, è molto dolce, frutto della genetica, sì, ma pure del suo habitat, che gode di un clima
stabile anche durante la stagione invernale.
Contiene caroteni, potassio, e sodio, sostanze che hanno benefici effetti diuretici,
antibatterici e antiossidanti.
La Rossa di Tropea è stata definita un “prodotto democratico”, per la sua capacità di “non
rubare la scena”, quanto di creare un gustoso equilibrio tra i vari ingredienti delle preparazioni in
cui viene utilizzata, che sono davvero tantissime.
La sua particolare delicatezza, la fa apprezzare molto cruda, in insalata, pur se ormai viene
lavorata e conservata anche in vasetti, in agrodolce, o sotto forma di marmellate, mostarde, salse
e composte varie, sovente sposata ad altri prodotti tipici calabresi, come il peperoncino piccante,
o la Nduja.